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Guardando una planimetria della Roma attuale ciò che emerge è il suo essere costituita da una serie di zolle urbane che si urtano o si affiancano separate da grandi cunei verdi. Il risultato è una città discontinua nella quale il suolo originario affiora e insieme affonda, tra grandi rovine, in un abisso dal quale emanano atmosfere visive tra Arnold Böcklin e Giorgio de Chirico.